Vita da startupper: ecco i “contro” che si guardano bene dal dirti

Ho iniziato la mia vita da startupparo nel 2012, con il corso del chapter romano del Founder Institute, e l’esperienza si è protratta per anni con una startup fondata a Londra nel 2013 chiamata Gastromama, sino a chiudersi definitivamente circa 8 anni dopo.
Non sono riuscito mai ad ottenere finanziamenti e Gastromama non ha mai preso piede, ma quegli anni oltre ad arricchirmi mi hanno confermato alcune storture del circo delle startup che a mio avviso ogni mentor, ogni accelleratore, ogni cosatore dovrebbe evidenziare assieme alle opportunità, per permettere alle persone di fare scelte più ponderate e non inseguire sogni che possono disilludere.
Premessa doverosa: se tornassi indietro rifarei tutto mille volte perché sto scrivendo questo articolo con uno spirito che ho potuto acquisire proprio grazie a quella esperienza. Tutto quello che succede intorno a noi in ambito lavorativo ed imprenditoriale succede per due motivi: per le nostre scelte e (soprattutto) per la nostra mancanza di scelta.
Tutto qui. I successi, gli insuccessi, i problemi ed i traguardi li determiniamo noi ed il rischio maggiore di questo percorso è il vittimismo, da evitare come la peste.
Tre motivi per cui rifarei tutto quello che ho fatto.
Resilienza
Dopo la stesura di una prima idea i nostri tutori ed i nostri mentor ci hanno fatto capire che molto difficilmente si farà centro al primo colpo. Quindi il fatto che la tua idea non funzioni subito non è un fallimento, ma molto spesso una fase inevitabile di ogni progetto che può arrivare al traguardo apportando costanti cambiamenti basati sull’esperienza e sull’osservazione.
Si chiama Pivot, e dovrebbe essere adottato anche nella vita reale.
Obiettività
Come detto in precedenza, se la fuori non accade quello che ci aspettiamo e per il quale dedichiamo molti sforzi non è perché il mondo ce l’ha con noi, ma perché abbiamo commesso degli errori di valutazione.
Abbiamo precorso i tempi chiedendo finanziamenti prematuramente? Non siamo stati capaci di essere sufficientemente appetibili? Oppure, come capita molto spesso nella vita, ci siamo circondati di persone che non erano adatte per quello che volevamo fare, o per come volevamo farlo?
Sempre nostra responsabilità. Niente vittimismo: osserva, rifletti, registra e avanti!
Attitudine all’ascolto e spirito critico
Non sempre si ha ragione, ed un buon leader è colui che non parte mai dal presupposto di avere ragione. Anzi, al contrario, un buon leader si circonda di persone che possono avere idee migliori delle proprie, che possono apportare valore al progetto. I CEO delle startup di successo non hanno sempre ragione e non vogliono averla ma creano team di valore che contribuiscono attivamente alle decisioni.
Un leader così non ha bisogno di reclamare autorevolezza, gli viene riconosciuta spontaneamente dagli altri.
Se non vedi riconosciuta quella leadership che ritieni di meritare in ambito lavorativo le cose sono due: o ti sopravvaluti o ti sei andato a circondare di persone sbagliate. In ogni caso è un tuo problema, non di chi ti circonda.
I tre scheletri nell’armadio del circo delle startup
Non stanno dando una opportunità a te, se tu la loro opportunità
Sia negli incontri preliminari che nelle prime fasi dell’accelerazione o dell’early staging probabilmente ti rimbambiranno dicendo che stai avendo una grande opportunità, che dipenderà solo da te, che devi dedicare il 100% del tempo a quello che stai facendo sacrificando amici, famiglia e altro.
Non è così. Economicamente il circo delle startup si mantiene proprio con gli aspiranti startupper attraverso:
- Quote di iscrizione
- Contributi per eventi vari
- Quote associative
- Tariffe da riconoscere a partner vari di natura tecnica, legal ecc. ecc.
TU se quello che permette loro di andare avanti, non vice-versa.
Ti daranno soldi quando non ne avrai bisogno
All’inizio il percorso paventato di una idea vincente ed eseguita bene è il seguente:
- Analisi di mercato
- Business plan
- MVP
- Validazione di mercato
- Finanziamento
- LAMBO!
Non è così e nessuno ti dirà mai che non vedrai un euro sino a che non riuscirai a fatturare ed a stare in piedi da solo. I finanziamenti servono per “scalare”, per passare da 10 a 1000, ma a 10 ci devi arrivare da solo. E passare da 0 aa 10 è il salto più difficile da compiere.
Quanto ti troverai di fronte alla necessità di avere finanziamenti prima ancora essere arrivato alla fase di “revenue” ti diranno di chiedere soldi ad amici e parenti (in gergo si dice F&F Funding). Ma se ti ricorderai bene all’inizio ti avevano detto che più del 98% delle startup che nascono non raggiugono l’anno di vita. Quindi, interpretando creativamente, ti stanno dicendo “Vai a dare la fregatura ai tuoi, se poi funziona arrivo io“.
Devi essere neutro come il sapone per il viso
Tutto il circo delle startup, composto da Angels, Mentors, VC e startuppers inclusi vivono con la necessità di seguire il pensiero dominante su ogni argomento. Non ho ancora capito il motivo, ma quando gli attori di questo grande ecosistema esternano opinioni sugli argomenti di politica ed attualità più disparati tendono a prendere sempre posizioni allineate con l’opinione generale.
Raramente mi è capitato di leggere opinioni di startuppari che si discostano dal pensiero generale, e se questo succede sono dolori. Il circo delle startup è molto sensibile alle dinamiche di branco almeno a livello di social media. In poche parole, di’ la cosa sbagliata e sono dolori! E questo può diventare un problema se sei alla ricerca di mentor, angels o contatti vari.
Ergo, armati di bei sorrisi, ammiccamenti politicamente corretti e via così.
Concludendo…
L’esperienza fatta con il Founder Institute, oltre a lasciarmi una preziosa esperienza, mi ha fatto capire che io sono uno Startupper già dal 1995, e continuo ad esserlo tutt’ora con i miei progetti personali o con le aziende presso le quali opero.
Se tu stai iniziando ora con incubatori, accelleratori e cosatori vari preparati perché arriverà il momento in cui ti sentirai come l’Enterprise davanti ad un cubo dei Borg, con la vocina nella testa che dice: “Ogni resistenza è inutile, verrai assimilato”.