Affiliazioni: 5 Consigli Per Guadagnare Col Pay-Per-Action
I programmi di affiliazione presenti sul mercato si differenziano in due grandi categorie: pay-per-click (pagano a click) e pay-per-action (pagano se il click si trasforma in una vendita o una determinata azione).
I publishers che si affiliano a programmi pay-per-click hanno a disposizione una quantità impressionante di informazioni, manuali e forum. Trovare consigli e suggerimenti per le affiliazioni che pagano le conversioni dei click (pay-per-performance) è un pò più difficile. Uno dei più noti ed affidabili si chiama alverde.net, un forum attivo e molto conosciuto che ora ha anche un suo blog.
L’autore del sito, Paolo Moro, è riuscito a creare un punto di riferimento per i publishers che utilizzano affiliazione basati sulle performance, ovvero sulle conversioni dei click.
Paolo ha scritto una piccola guida per gli amici di Ikaro con 5 consigli per ottimizzare le entrate dei siti che utilizzano programmi pay-per-action. Ecco l’articolo.
Photo Credit: Jay Lopez
Hai mai preso in considerazione l’ipotesi di non affidarti solo a Google Adsense per guadagnare con il tuo sito? Ecco come diversificare le fonti di guadagno.
Adsense ha reso tutto facile: tu inserisci un codice javascript nelle tue pagine web, "lui" sceglie gli annunci da mostrare sul tuo sito e decide quanto pagarti. Tutto perfetto, peccato che i publisher stanno guadagnando sempre meno. Come puoi rimediare? Io propongo un ritorno al passato: promuovi i prodotti venduti su altri siti in cambio di una percentuale sul valore delle vendite. In altre parole, usa i programmi di affiliazione.
Il problema principale delle affiliazioni è che spesso il rapporto tra il numero di click (non pagati) e il numero di vendite (pagate) è troppo basso. Di conseguenza l’affiliato (publisher)
Di chi è la colpa? Secondo me si può dividere equamente tra affiliati ed inserzionisti. Tu (affiliato) puoi fare qualcosa per migliorare la situazione? Certamente, ecco qualche consiglio per usare in modo alternativo i programmi di affiliazione:
- Non usare i banner. Vanno benissimo per far conoscere il brand dell’inserzionista, vanno molto meno bene per produrre delle vendite.
- Sfrutta la tua competenza e la tua credibilità. Il tuo blog parla di acquari e pesci tropicali? Non mettere il banner ad un negozio di prodotti per animali, ma recensisci singoli prodotti evidenziando sia gli aspetti positivi sia quelli negativi. Gli utenti cercano informazioni prima di acquistare: l’inserzionista gli può dire quanto è grande e quanto costa ogni acquario, tu gli sai spiegare sicuramente qualcosa in più. Per gli utenti, il tuo parere imparziale vale molto più dello slogan pubblicitario "urlato" tramite i banner.
- Non promuovere prodotti e siti mediocri. I visitatori si fidano dei tuoi consigli, non consigliare mai qualcosa che secondo te non merita di essere acquistato. E’ meglio guadagnare qualche euro in meno piuttosto che perdere credibilità. Inoltre, anche se un prodotto è molto valido ma il sito che lo commercializza è pessimo (poco professionale, all’apparenza poco affidabile, ecc.) evita di mandargli i tuoi utenti.
- Promuovi prodotti specifici possibilmente in offerta, non mandare gli utenti verso la home page dell’inserzionista. L’obiettivo è vendere, non regalare click. Gli utenti devono arrivare su una landing page fatta ad hoc oppure direttamente nella pagina che vende il prodotto che hai segnalato, se poi lo trovano anche in offerta (sconto, spedizione omaggio, ecc.) il successo è assicurato. 🙂
- Aiuta gli utenti a trovare il negozio migliore. Hai recensito un libro? Probabilmente viene venduto da almeno 4 librerie online che hanno un programma di affiliazione. Completa la tua recensione indicando: il costo del libro, le eventuali offerte, le spese di spedizione, il tempo di consegna e le modalità di pagamento nei 4 siti che lo vendono. Potendo valutare le varie alternative, ogni utente sarà più motivato ad acquistarlo subito nel sito che meglio soddisfa le sue esigenze del momento.
Per concludere, non dico di rinunciare a Google Adsense a favore dei programmi di affiliazione. Le due cose possono convivere: le affiliazioni, usate nel modo che ho descritto, non tolgono spazio ad Adsense. Considera i link con il tuo codice affiliato come dei collegamenti verso risorse utili per gli utenti e non come delle pubblicità.
PS. L’ultimo servizio che ho promosso rispettando le prime 4 raccomandazioni, mi ha reso per ora l’equivalente di € 0,78 a click ($1,23 a click). Per essere precisi 215 click (non pagati) e 28 registrazioni (pagate 6 euro l’una). I dati sono ancora pochi per fare statistiche significative, solo per questo non faccio dell’ironia sullo smart pricing. 🙂
Non sono tanto d’accordo nel seguire questa filosofia.
Se cominciamo a mescolare i contenuti con il marketing si crea una gran confusione e i siti si trasformano in meri negozi online.
I contenuti di qualità dovrebbero essere sempre indipendenti e svincolati da interessi commerciali o condizionamenti di qualsiasi tipo.
E’ nobile quello che dici ma si scontra un pò con la realtà . Un blog con contenuti di qualità richiede un impegno ed una quantità di tempo notevoli. Se questo tempo non viene retribuito in qualche modo viene meno la possibilità di creare contenuti di qualità “indipendenti” e torneremmo alle “testate editoriali” nel senso più classico (ovvero chi scrive è stipendiato e buonanotte).
Ma poi i contenuti come saranno? Più liberi da interessi commerciali o condizionameni dell’editore?
Stiamo cercando di uscirne… vogliamo proprio rientrarci con tutte le scarpe?
Io invece concordo completamente con quanto detto in questo articolo, sul mio sito infatti ho mixato le cose e presto scriverò sicuramente degli articoli riguardo alcuni libri che ho letto.
Del resto avevo già intenzione di recensirli, guadagnarci è ancora meglio no?