Brevetti Diritto D’Autore E Progresso: Le Idee Che Irritano E Infastidiscono

Non riesco a capire perchè un punto di vista differente spesso causa nell’interlocutore irritazione e offesa al punto di sfociare in un attacco personale come nel commento scritto  da un utente che si firma fabrizio all’ articolo No al brevetto e al diritto d’autore  (puoi leggere il commento integrale qui).

Photo Credit: andresr

Stavo per cancellarlo a causa del tono sgradevolmente provocatorio e offensivo (anche sul piano personale), e perchè non ho molta pazienza con chi si nasconde dietro l’anonimato, ma poi ho deciso di lasciarlo in versione integrale per mostrare il livello di simpatia ed educazione del nostro amico che comunque ha il merito di sollevare una discussione molto interessante.

Premetto una cosa: non sono contro il diritto d’autore ed i brevetti a priori, ma ne detesto l’uso capitalistico sfrenato che ne viene fatto, calpestando la dignità di milioni di persone e danneggiando il nostro pianeta. Questo è l’articolo di cui si parla, riporto alcuni punti chiave del suo commento integrando le mie risposte;

"L’ignoranza dilaga in rete e quindi si possono leggere anche le frescacce di Di Gregorio che si scaglia contro brevetti e diritto d’autore in termini assoluti dimenticando che sono la molla che ha trasformato il mondo"

Non mi scaglio contro il diritto d’autore ma esprimo la mia opinione, degna di rispetto quanto la tua. Sul fatto che i brevetti sono la molla che ha trasformato il mondo permettimi di fare una distinzione: c’è chi ne trae giovamento e chi ne subisce le conseguenze. Dipende da quale parte stai. Vai a chiedere agli agricoltori cosa pensano di società come la Monsanto, che detengono la maggior parte dei brevetti OGM e tenta di convincerli che a loro conviene.

Ti faccio un altro esempio di come  i brevetti a volte vengano usati come armi improprie contro intere popolazioni: in Amazzonia esiste un albero da frutto chiamato Cupuaçu, il cui estratto ha notevoli proprietà curative e viene usato da sempre dalle tribù amazzoniche. Bene, la Asahi Foods Co se n’è andata in Brasile ed ha brevettato sia il nome che il principio attivo ed ora per continuare ad utilizzare sia l’olio che il termine c’è bisogno di chiedere loro il permesso (hanno fatto la stessa cosa con l’Andiroba, l’Ayahuasca, la Copaiba e chi più ne ha più ne metta).

Sai come si chiama questa pratica? Biopirateria (fai un salto anche in Amazzonia a convincere gli indio che la Asahi Foods sta muovendo il mondo,se ci riesci)

"Prima di scrivere scempiaggini ti sei informato sulla sicurezza di un auto di 100 anni fa’ rispetto ad un automobile moderna?"

Io non ho parlato di sicurezza, ho parlato di evoluzione e progresso. Certo che oggi sono più sicure, silenziose e semplici da utilizzare, ma sostanzialmene sono ancora le stesse di cento anni fa: funzionano ancora a benzina, inquinano e la maggior parte del carburante viene disperso in calore. I motori a benzina hanno una resa del 30%, vuol dire che per 80 euro di pieno 24 vengono usati per muoversi, gli altri 56 vengono usati per far scaldare il cofano a vantaggio dei gatti che ci si poggieranno sopra.

Visto e considerato l’effetto devastante di una economia basata ancora sul petrolio non mi pare che ci si possa vantare molto per i risultati ragiunti in 100 anni in fatto di progresso tecnologico.

"Quanto all’esempio dei tre industriali, l’esempio dimostra la sua stoltezza (la mia nda) e null’altro. Proprio perchè sono tre capitalisti (e non tre sciocchi burocrati prodotti da qualche dittatura del proletariato) si darebbero subito da fare per scambiare i prodotti (ognuno tenendo per se le sue conoscenze) e quindi realizzare il prodotto finito, proprio quello che avviene quotidianamente nelle società capitaliste.."

Ti do uno spunto; Eolo, l’ automobile ad aria compressa presentata al MotorShow di Bologna 2001 progettata da Guy Negre che avrebbe dovuto essere commercializzata dal 2003 (ha decine e decine di brevetti, a dimostrazione che non sono contro il brevetto a priori).

Fatti una ricerca se ti interessa, e scoprirai che la tua idea degli imprenditori che usano i brevetti per migliorare le nostre vite è a dir poco puerile. Se così fosse stato questo progetto sarebbe stato concretizzato in un batter baleno. Questo prototipo era già funzionante e Guy Negre sta patendo non poco per cercare imprenditori disposti a industrializzare l’automobile ad aria.

Non crederai mica che nel 69 siamo andati sulla luna e nel 2008 ancora non siamo in grado di risolvere quel probema del ghiaccio nel motore no? Attivissimo ha ricostruito la storia di questo progetto dimostrando che si è bloccato per il disinteresse degli investitori. Aggiungo io: ovvio, perchè investire su un progetto che non da sicurezze sui margini di guadagno quando si può ancora sguazzare alla grande nel petrolio distruggendo il pianeta? Dove sono i tuoi capitalisti che si danno da fare per realizzare il prodotto finito?

"L’unico settore della produzione nel quale si sono distinte le società comuniste è quello della produzione di armi…"

Armsflow.org è un sito che permette di risalire al traffico di armi. Puoi visualizzare, per anno, le importazioni e le esportazioni di quasi tutti i paesi del mondo. I dati sono raccolti da Stockholm International Peace Research Institute.  Riporto da visionpost.it;

Negli ultimi due anni i principali importatori di armi sono stati la Cina, seguita dagli Emirati arabi, l’India e – va a capire il motivo – anche la Grecia, mentre i principali esportatori restano invece Stati Uniti seguiti da Russia e Germania.

L’Italia inoltre sembra che esporti armi verso paesi sotto embargo UE, contravvenendo all’articolo 1 della legge 185/90 che vieta espressamente la vendita di armi a tali Paesi. In poche parole, noi occidentali facciamo proclami pubblici contro le guerre e le dittature mentre gli vendiamo di soppiatto  le armi per farli scannare. A  me fa schifo. A te?

"Peccato che il discorso su brevetti e diritto d’autore scada ai livelli del di gregorio, perchè in realtà il tema sarebbe molto interessante…"

Nel cosidetto sud del mondo si continua a morire perchè le case farmaceutiche si rifiutano di abbassare il prezzo dei medicinali anti AIDS e non. Guarda, è inutile che cito caso per caso, fatti un giro nel notiziario della Campagna Accesso ai Farmaci su medicisenzafrontiere.it. Quando leggo queste notizie non so perchè ma mi vengono in mente quelle bellissime iniziative di raccolta fondi che vedono coinvolti giornali e tv, oppure quegli eserciti di ragazzi fuori dai metrò per raccolte fondi per la ricerca.

Il pensiero "al livello del di gregorio" prova un senso di schifo e nausea.

Primo; a che cazzo servono i brevetti se poi lasciano crepare milioni di uomini e donne perchè non hanno i soldi per comprare le medicine.

Due: con quale faccia continuano a chiedere soldi per finanziare ricerche che poi potrebbero sfociare in brevetti privati utili solo a chi ha soldi per pagarli?

Benvengano commenti ed interventi, anche di fabrizio se questa volta ha intenzione di ribattere con rispetto ed educazione, come si usa fare tra persone civili (a buon intenditor…)